Dal podere situato a Giancos, di fronte al porto dell’isola di Ponza (LT) in zona calda e litoranea produciamo uve di altissima qualità

Quella di produrre vini, più che imprenditoriale, per i coniugi Maurizio Pouchain e Marisa Taffuri, è stata una scelta dettata dal cuore e dall’amore che nutrono per Ponza. Un amore sbocciato nel lontano 1977, quando, acquistata la vecchia palazzina, parte di un podere e quasi del tutto diroccata situata a Giancos, di fronte al porto, i coniugi romani danno il primo esempio della loro filosofia e dell’affetto verso il patrimonio storico, culturale e ambientale dell’isola.

Un lavoro di studio e di grande abilità, eseguito dall’impresa dello stesso Ingegnere Maurizio, maestro nel campo del restauro che riporta al vecchio splendore il podere rispettando interamente la sua originale architettura, compreso il colore.

Nonostante la viticoltura Ponzese rischiasse di scomparire, i coniugi, spinti dal forte amore per la terra ed i suoi frutti, iniziarono, con al comando l’agronomo Pierluigi Donna e l’enologo Cesare Ferrari, il progetto di vitivinicoltura sperimentale con l’utilizzo delle più moderne tecniche viticole ed enologiche.

Il progetto è la prova del forte amore per la terra ed i suoi frutti; un progetto oneroso, avviato per recuperare la tradizione del vino Ponzese. Così, accanto alla Biancolella, vitigno autoctono importato dall’Isola d’Ischia, vengo poi impiantati su un ettaro e mezzo di terreno, Malvasia, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Marsanne e Roussanne, vitigni francesi, quest’ultimi coltivati in zone calde e litoranee. Vennero messi a dimora in impianti a filari terrazzati ad elevatissima fittezza di impianto, per abbassare le rese e produrre così uve di altissima qualità.

I risultati sono stati sorprendenti, i nuovi vitigni si sono dimostrati molto resistenti, adattandosi perfettamente al particolare ambiente dell’isola.

Una rete di canne li protegge dal vento primaverile, mentre un impianto a goccia li aiuta durante l’estate. Una tecnica viticola ultra moderna, così come, è all’avanguardia la piccola cantina, silos in acciaio inox, vinificazione termo condizionata ed impianto per la spumantizzazione.

Raccolta, pigiatura e lavorazione delle uve avvengono sotto la direzione dell’enologo Cesare Ferrari.

Video

Guarda il video dell’intervista nella puntata del 01/04/2017 dedicata alle isole pontine con Daniela Ferolla che, tra le vigne eroiche a picco sul mare oggi recuperate, racconta come sia ripresa la produzione della Biancolella: un vitigno autoctono approdato sull’isola al tempo dei Borboni.

Il vino di Bianca è un blend di Biancolella, Sauvignon e Malvasia ha il sole e lo iodio nell’anima, fortemente fruttato di albicocca e mela e con una leggera sensazione di tostatura. Tutto in maniera audace ritorna anche alla gustativa per un sorso coerente e rotondo.
@caolilla2007

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Top Hundred – I migliori 100 vini d’Italia
 Cifra stilistica originale, fatta di fiori e frutti intensamente gialli, contornati da una crosta di pane via via più elegante, un palato cremoso e ampio, con bollicine piuttosto fini.